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Soffio di forme de la nova terra

L’Accademia l’Arte nel cuore presenta:
“soffio di forme de la nova terra”
regia Marcello Prayer
Teatro Olimpico di ROMA 27 maggio 2010 ore 20.30

per info contattare 06.5413755
oppure inviare una mail a
info@artenelcuore.it
Orazio Costa, Dante Alighieri, Francesco Petrarca, Giovanni Pascoli, Mario Luzi, Cesare Pavese
Vademecum per aspiranti attori; Canto XXVI-Inferno (Ulisse); Chiare, fresche et dolci acque;
Il naufrago; Essere rondine; Anche tu sei l’amore
Questi gli autori e i testi che sono venuti in cuore d’essere studiati per poi metterli insieme e farne unica traccia di Teatro di Poesia, grazie ad una particolare appassionata partecipazione di tutti gli allievi e docenti che, aitanti, ne hanno preso possesso, cercando e inventando nello spazio della parola la vita del canto, del suono e della danza.

Si è immaginato d’essere l’equipaggio della navicella di Ulisse… appena inghiottiti dal mare della nuova terra e sputati in una piazza vuota sospesa…tutti in attesa di altra destinazione con indosso un diverso vestito da quello che si aveva nei lunghi anni della navigazione… il personale ‘vestito della domenica’… durante questa attesa, dove ancora non sanno d’essere entrati in altra vita, tutti sono abitati da altre voci altre lingue altre forme altro soffio… tutto è vissuto con intima coralità cantata, danzata, parlata… quasi come addestramento a sostenere l’imprevedibilità del nuovo altro viaggio…

“L’attore invitato a proporre la propria partecipazione ad una interpretazione corale, appena ne realizzerà l’apertura alla fantasia, alla polifonia, ai repentini cambiamenti di tutte le variabili della sua voce, moltiplicherà la dominata esuberanza del suo dire; e sia per divenire coro o sia solo per evocarlo, entrerà in un clima d’invenzione che ridarà dignità alla libera monodia, perché ne avrà colto la disponibilità a esplodere in polifonia, nella infinita varietà di tutti quegli artifici a cui può dedicarsi, immaginandosi fonte, zampillo, sgorgo e fontana di una molteplicità di cui già sentendosi figura non potrà non aver voglia di divenire effettiva immagine”.
Orazio Costa